Nel 1490 a Milano si tenne una festa senza precedenti. Non era ancora la città degli eventi, che ben conosciamo. Ma nel bel mezzo del Rinascimento, in uno dei palazzi più ricchi e stravaganti di Italia, si tenne la festa di nozze del Duca Gian Galeazzo Sforza e Isabella d’Aragona. Le nozze si celebrarono a Napoli, in quanto Isabella figlia di Alfonso II erede al trono di Napoli. Già da piccola fu promessa sposa al cugino Gian Galeazzo, con l’intento di stringere alleanza tra i due Stati. Le cose però non andarono, esattamente, secondo i piani. Infatti, Gian Galeazzo pur essendo a tutti gli effetti il duca di Milano, chi detenne veramente il potere fu lo zio Ludovico il Moro.
Questo contrariò molto Isabella, che si immedesimava già come futura Duchessa di Milano, e naturalmente causò la rivalità con l’effettiva duchessa, la moglie del Moro, Beatrice D’Este.
Oltretutto il matrimonio con lo Sforza non fu un’unione felice. Secondo le voci non fu consumato per molti mesi, facendo grande scandalo in tutta Italia. Secondo alcuni, era vittima di un sortilegio di Ludovico che si era innamorato di Isabella.
La festa di nozze fu, comunque, celebrata in grande stile. L’organizzatore fu niente di meno che Leonardo da Vinci, che all’epoca lavorava per gli Sforza ed era impegnato su molti fronti. L’artista si occupò della progettazione di un macchinario scenico, la macchina del Paradiso, appunto, che rappresentava il moto dei pianeti e delle costellazioni. Leonardo non scrisse niente di questa festa e del macchinario. Ma molte furono le testimonianze degli ospiti, che rimasero a bocca aperta davanti a questo marchingegno straordinario.